La sfiducia nell’informazione

La sfiducia nell’informazione italiana è mondiale!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/30/liberta-di-informazione-italia-65-su-199-restiamo-la-pecora-nera-deuropa/1638528/

Secondo il Censis in Italia si vendono poco più della metà dei quotidiani che si vendevano venticinque anni fa. Erano quasi 7 milioni di copie nel 1990, oggi sono meno di 4 milioni. Gli italiani che non leggono giornali sono il 47 per cento.

Nell’informazione sono spesso ignorate le cinque ‘w’ all’inizio di ogni articolo (Who What When Where Why), regola del giornalismo anglosassone. Molti giornalisti guadagnano cifre astronomiche. I direttori dei giornali prendono circa un milione di euro l’anno. Alcuni casi sono stati molto discussi: http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/vi-pare-che-menichini-non-colpito-alzheimer-non-ricordi-suo-91697.htm

Imperano i talk-show e le interviste. Dice Umberto Eco: “Alla critica oggi si è sostituita l’intervista. L’intervista che sembra l’essenza del giornalismo, ne è la negazione stessa. Non dà giudizio critico. Potrebbe essere definita un articolo rubato. O un atto di pigrizia del giornalista. Certo la fine della critica. E noi ne abbiamo troppe in Italia. L’intervista in realtà è il cancro del nostro giornalismo”. E a proposito dei talk-show dice Umberto Eco:  http://espresso.repubblica.it/opinioni/la-bustina-di-minerva/2013/06/17/news/talk-show-solo-urla-e-finti-litigi-1.55505

Nei sondaggi la sfiducia nella giustizia é parallela alla sfiducia nei giornalisti e nell’informazione ufficiale. Il presidente Napolitano ha criticato i giornali “senza scrupoli” (e a molti è sembrato che includesse tra questi anche il Corriere). Ci sono anche altri moniti autorevoli in proposito: http://ilgarantista.it/2014/12/16/il-papa-diffamare-e-il-male-dei-giornali/ , spesso strumentalizzati.

I magistrati sono tra i più scontenti a proposito di come viene raccontata la giustizia, secondo una cronaca del 9-11-2014: <<C’è una parola che risuona ripetutamente nell’affollata assemblea generale dell’Associazione nazionale magistrati: inganno. Ingannevoli le riforme del governo Renzi ma ingannevole anche l’informazione che se ne dà, direttamente o indirettamente. Sul banco degli imputati, nell’aula magna della Cassazione (dove si contano 2.071 partecipanti, tra presenti e deleghe), ci sono insomma politica e media. A “processarli” una magistratura che rivendica dignità, decoro, serietà e verità. E che almeno per un giorno prova a uscire dal recinto dell’afasia e dalla frustrazione in cui sono finiti con il governo Renzi, più che con Berlusconi>>.

A proposito dei temi giudiziari, in tutto il mondo il settore della comunicazione non è semplice. Perché, per raccapezzarsi, occorre una competenza su temi molto diversi, dalla teoria dell’informazione alla semiologia, dalla sociologia della conoscenza alla criminologia investigativa. In genere, magistrati e avvocati hanno necessariamente una buona preparazione giuridica, ma possono benissimo laurearsi (e sopravvivere professionalmente) conoscendo vagamente  sia Beccaria sia Lombroso …  sia ignorando la lingua inglese o la cultura anglosassone della comunicazione e dell’investigazione. Potrebbero non sapere che in Italia, proprio con Beccaria e Lombroso c’è la fondazione della cultura moderna del diritto penale e della criminologia, pur con tanti errori, che sono stati però importanti, perché hanno aiutato a chiarire (non a tutti) il senso di uno straordinario percorso ideale, metodologico, operativo.

Non soltanto nel diritto e nella criminologia ci sono nella storia italiana momenti decisivi: anche la comunicazione (da Machiavelli a Verdi, dalla politica al melodramma) vede in Italia aspetti peculiari della modernità. Nel settore della comunicazione c’è stato in Italia non un ritardo, ma un’anticipazione di problemi diffusi in tutte le democrazie contemporanee. Indipendentemente dalle opinioni personali, il caso Berlusconi non è un momento di arretratezza, ma di anticipazione e di estremizzazione di problemi democratici molto diffusi e controversi (basti pensare alle polemiche raccontate nella Francia di Chirac, di Sarkozy, di Hollande). Molti hanno fatto un confronto tra Palermo e Marsiglia, tra la Sicilia e la Corsica.

http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=120995

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/12/editoria-50-milioni-euro-costato-agli-italiani-foglio-giuliano-ferrara/1417966/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/25/padania-giornale-lega-chiuso-costata-61-milioni/1453239/

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_22/regione-fondi-marito-madia-storace-favorito-suo-film-83c66cca-ba6a-11e4-9133-ae48336c4c83.shtml

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_dicembre_11/spallone-che-riciclava-soldi-creo-fondazione-melandri-384de3cc-80fe-11e4-98b8-fc3cd6b38980.shtml

http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11761148/Cosi-le-banche-e-il-governo.html

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11761330/Rai–i-giudici-assolvono-Libero.html

http://www.loraquotidiano.it/2015/02/17/chiusa-indagine-su-mario-ciancio-52-milioni-di-euro-in-svizzera_25596/

http://www.globalist.it/Detail_Reportage?ID=214&Loid=111

http://www.liberoquotidiano.it/blog/11789948/La-Strada-sei-miracoli-e-la.html?fb_action_ids=756129721171564&fb_action_types=og.comments

http://ladomenicasettimanale.it/blog/2015/05/27/il-boss-incastrato-da-inchiesta-giornalistica/

http://ladomenicasettimanale.it/blog/2015/05/28/assolto-il-libro-il-casalese/

http://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/informazione-al-guinzaglio-15-03-2010-99622

http://sapereeundovere.com/la-disinformazione-dei-media/

http://www.linkiesta.it/it/article/2016/05/19/tortora-knox-bossetti-la-fine-del-garantismo-si-celebra-in-tv/30408/

Comments are closed.