Belli-italiani: Vittorio Sgarbi.

La dizione “belli” può stare sia per plurale di bello, sia come abbreviazione di bellicoso. Vittorio Sgarbi è stato protagonista in un’infinità di polemiche e di processi, esemplare rappresentante di una maniera di intendere la litigation e la communication: mezzi di sfondamento e di visibilità. Fra l’altro, Sgarbi sostiene ripetutamente (e con grande successo) che l’Italia sia il Paese più bello del mondo, anzi il più ricco del mondo, e a volte arriva quasi a sostenere che sia pure il più pulito del mondo (in un senso criminologico). Come in questo video:

http://www.la7.it/servizio-pubblico/video/sgarbi-%E2%80%9Cl%E2%80%99italia-il-paese-pi%C3%B9-ricco-governato-dai-pi%C3%B9-ignoranti%E2%80%9D-23-01-2015-145642

Purtroppo sbaglia non soltanto dal punto di vista criminologico, ma, direi, anche dal punto di vista della critica d’arte. Infatti, Sgarbi sbandiera e condivide un giudizio di valutazione estetica che poteva essere vero fino al periodo anteriore alla globalizzazione: quando la storia dell’arte italiana occupava un posto centrale nella storia dell’Occidente. Quando però quella visione si frantuma, si frantuma anche la correlata centralità della produzione artistica italiana (che diventa comprimaria, insieme a tanto altro).

C’è tanta bellezza in Italia, ma c’è anche tanta schifezza. Non siamo sbalorditivi campioni nell’uno e neanche nell’altro settore.

http://www.nicedie.it/home/index.php/cultura/item/8433-aforismi-le-migliori-frasi-di-vittorio-sgarbi

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