I numeri spaventosi degli errori giudiziari (=errori investigativi?)

 Dal 2000 pochi hanno studiato l’errore nella nostra maniera “aquilana”: con le neuroscienze, i maggiori magistrati italiani, famosi avvocati, tanti studiosi stranieri, eccetera. Quasi sempre chiamiamo errore giudiziario quello che in realtà è un errore investigativo, mentre l’errore giudiziario è definito dal codice in maniera molto specifica, l’errore investigativo riguarda il magistrato ma soprattutto gli investigatori (insieme ad altre categorie come i giornalisti). Spesso proprio gli errori investigativi producono erronee verità processuali, mentre il possibile errore del magistrato trova lungo il percorso del nostro sistema processuale tante possibilità di revisione.

Il tema dell’errore è assai ampio; ad esempio, gli errori clinici e gli errori investigativi hanno molto in comune: il paradigma indiziario comincia con la semeiotica medica. Cesare Lombroso era un medico, Conan Doyle era un medico …

Nel 2016 un docufilm ha avuto un enorme successo. E’ stato premiato in numerosi festival cinematografici ed è stato commentato positivamente da tanti giornali.

 “Non voltarti indietro” racconta i casi di 5 vittime di ingiusta detenzione. Il docufilm soprattutto presenta cifre sconcertanti: i 5 casi sono rappresentativi dei mille casi che ogni anno si contano in Italia. Dal 1992 lo Stato ha pagato 630 milioni di euro per ingiusta detenzione (24 mila volte a partire dal 1992, quando venne introdotto l’istituto per la riparazione per ingiusta detenzione). In 24 anni circa 24 mila persone. Ma si dovrebbero considerare in totale circa 50.000 persone, “perché non tutti coloro che fanno richiesta del risarcimento, vengono soddisfatti. Solo un terzo, al massimo due terzi delle domande (le fonti non concordano) vengono accolte e dunque liquidate”. Ancora più consistente è il numero delle persone indagate e processate, poi assolte o prosciolte completamente: non sono andate in galera, ma la loro vita è stata spesso sconvolta.

I milioni di euro sono stati determinati in base ad una tabella: 270 euro per ogni giorno ingiustamente trascorso in carcere e 135 per ogni giorno ingiustamente trascorso agli arresti domiciliari. La Cassazione applica il principio secondo il quale se l’imputato ha in qualche modo concorso al percorso processuale sbagliato, non viene rimborsato.

L’errore giudiziario vero e proprio è il caso in cui un presunto colpevole viene scagionato dopo  l’identificazione dell’autore del reato (circa il 10 per cento del totale). Altri indennizzi riguardano casi come custodie cautelari oltre i termini, e così via.

Alcuni casi sono molto noti: da Enzo Tortora a Lelio Luttazzi, da Giuseppe Gulotta a Daniele Barillà, da Gigi Sabani a Silvio Scaglia.

Esemplare il caso di Lanfranco Schillaci: fu arrestato il 23 aprile 1989 con l’accusa di aver violentato la figlia, una bimba di 2 anni che in realtà soffriva di una patologia tumorale che ne causò la morte poco tempo dopo. L’errore processuale fu determinato in primo luogo dai medici, che scambiarono le conseguenze di un tumore per le conseguenze di una violenza sessuale. Insieme ai medici sbagliarono i giornalisti; infatti Lanfranco Schillaci dichiarò nel 1994: «L’errore che i giornali hanno fatto con me – non ha cambiato niente, non ha insegnato nulla ai giornalisti. Vedo, leggo che continuano a sbagliare, alla ricerca di facili notizie. Certe volte mi chiedo – aggiunse l’insegnante – se devo ringraziare il Padreterno perché mia figlia è morta: se fosse ancora viva a quest’ora io sarei in galera con una terribile infamia». Insieme alle responsabilità dei giornalisti, quelle dei medici della chirurgia pediatrica del Niguarda, che davanti ad un eritema e a lesioni alla mucosa non ebbero dubbi sulla violenza carnale, e, peggio ancora, con una duplice esplorazione rettale aggravarono la situazione e avvertirono subito l’autorità giudiziaria.

Per vedere il trailer ufficiale del docufilmhttp://www.errorigiudiziari.com/non-voltarti-indietro-gli-errori-giudiziari-italiani-in-un-docufilm/

Per una sintetica presentazione del docufilmhttp://www.errorigiudiziari.com/errori-giudiziari-docufilm-non-voltarti-indietro/

Il Corriere della Sera ha dato ampio spazio al docufilm. Vedi ad esempio:  «Numeri patologici» li definisce il ministro agli Affari Regionali Enrico Costa che li ha resi noti annualmente, sin da quando era vice ministro alla Giustizia sempre nel governo Renzi.

Ma stiamo parlando di un fenomeno deprecato da tempo: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/il-venerdi/2012/03/29/news/quegli_errori_giudiziari_che_costano_come_una_manovra-32389931/

Il docufilm è una prosecuzione del sito http://www.errorigiudiziari.com/  curato dai giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, con il contributo dell’avvocato Stefano Oliva. Lattanzi e Maimone hanno cominciato con il volume  – «Cento volte ingiustizia», edito da Mursia, con refazione di Ferdiando Imposimato. Il sito http://www.errorigiudiziari.com/ è davvero impressionante.

Dal Venerdì di Repubblica all’Ansa, dal Giornale al GR1 Rai, fino a tantissime testate locali, molto si è parlato di di “Non voltarti indietro“. Indichiamo due link agli articoli del  Corriere della Sera e del  Tempo:  http://www.corriere.it/cronache/16_giugno_29/errori-giudiziari-24-anni-24-mila-innocenti-cella-italia-3f534d0c-3e16-11e6-8cc3-6dcc57c07069.shtml

http://www.iltempo.it/cronache/2016/08/17/l-esercito-degli-innocenti-in-manette-1.1566755

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