UN’ALTRA GIUSTIZIA?

Nel 2015 ci sarà un’incisiva riforma della Giustizia? E quale?

Dal Corriere ai giornali del gruppo Caltagirone, dal neonato Garantista alla nuova e aggressiva gestione de Il Tempo, con in più ovviamente la vecchia triade berlusconiana (Giornale, Libero, Foglio), fino a Dagospia, sulla giustizia la comunicazione è una guerriglia quotidiana e devastante. I giornalisti non riscuotono fiducia e i magistrati si sentono vittime. Tanto è vero che, a fine 2014, l’Associazione nazionale magistrati acquista una pagina di pubblicità sul principale quotidiano italiano per tentare di illustrare in positivo, all’opinione pubblica, il proprio lavoro, presentando numeri obiettivi come il numero di processi conclusi. Eppure, secondo Massimo Adinolfi, <<la pagina pubblicitaria spiega poi che se sembra esattamente il contrario, che cioè ben poco funzioni – basta pensare agli arretrati, ai tempi dei processi, alla popolazione carceraria – bene: è per colpa di tutti meno che dei magistrati. Quel che la pubblicità dell’Anm fa capire è che la responsabilità precisa è delle cattive leggi del Parlamento italiano. E, manco a dirlo, dei partiti politici. Loro, i buoni, non c’entrano per nulla. Nella pagina pubblicitaria, l’Anm dipinge così il Parlamento italiano come una controparte. … In un momento in cui tutto il Paese si indigna per la corruzione della politica romana, il Presidente della Repubblica, senza attenuare di un grammo il giudizio sul degrado dello spirito pubblico, senza rinunciare ad una sola critica anche severa delle responsabilità della politica, ha trovato il modo e le parole per segnalare che questo paese però non si riprende se si assecondano i peggiori umori qualunquisti, se si fa di tutta l’erba un fascio … Questa retorica qualunquista, falsa storicamente e moralmente, lo è ancora di più, lo è anzi in maniera intollerabile quando viene fatto proprio da un pezzo della classe dirigente del Paese, da quelli che una volta si dicevano servitori dello Stato. E che oggi invece sembrano preoccupati meno dell’esercizio delle loro funzioni che della ricerca del consenso al di fuori delle aule dei tribunali. Come se la supplenza esercitata ormai per decenni dalla magistratura associata, a cause delle inadempienze della politica, non dovesse finire mai. Vi è sicuramente un fortissimo riflesso corporativo nella presa di posizione dell’Anm; ma vi è anche, e non meno, la preoccupazione per un ruolo che non si vuole dismettere: lo stesso che spinse i magistrati di Mani Pulite a tenere una conferenza stampa per fermare un decreto legge, vent’anni fa, e che oggi, con spirito molto meno rivoluzionario e molto più di corpo, spinge l’Anm ad acquistare paginate sui giornali. Sono cambiati tempi e luoghi e circostanze, ma la volontà del sindacato dei magistrati di pesare sulla vita pubblica del paese non è affatto venuta meno. Si è solo fatta di gran lunga meno comprensibile, e forse, proprio per ciò, più stupidamente arcigna. … è veramente triste, anzi indecente, che nel momento attuale, approfittando dello sconcerto dell’opinione pubblica per i fatti di Roma, si provino a raccogliere i peggiori umori del paese per alimentare una campagna denigratoria nei confronti del Parlamento e della classe politica, incuranti delle conseguenze sulla tenuta complessiva delle istituzioni, al solo fine di tutelare interessi di bottega. Perché di questo purtroppo si tratta, nella pagina dell’Associazione nazionale magistrati sul primo quotidiano italiano>>. Altri commenti sono stati feroci.

In fondo ci sono alcuni riferimenti ad un numero di rivista specificamente dedicato all’argomento. Di seguito riportiamo altri esempi di critiche veementi a magistrati e giornalisti nelle infinite polemiche su comunicazione e giustizia. In discussione, nei link immediatamente sottostanti, i giornalisti Gramellini e Facci, i magistrati Henry John Woodcock e Filippo Sabelli (presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, pubblicamente ed autorevolmente accusato, nientemeno, di “palese disprezzo dei principi della democrazia”). Anche Luttwak deplora la magistratura italiana in termini gravissimi … Sono dimostrazioni evidenti della situazione esistente.

http://blog.panorama.it/politicamentescorretta/2014/04/03/patteggiare-e-giustizia-vinicio-nardo-ribatte-a-gramellini/

http://www.difesadellinformazione.com/ultime_notizie/174/-l-intercettazione-non-e-prova–la-bufala-di-filippo-facci-su-libero/

http://www.studiliberali.it/uploads/ATTUALITA/INTERVISTA_A_%20LUTTWAK.pdf

http://www.associazionemagistrati.it/allegati/sabelli_corsera20giu14.pdf

 

 

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