LA GIUSTIZIA ITALIANA E’ UN CASO SPECIALE IN UN’EUROPA CHE POTREBBE ESSERE MIGLIORE

Anche sull’Europa c’è guerra e guerriglia di comunicazione, di informazione e di disinformazione. Questa Europa, con al vertice l’Unione Europea, ha attirato critiche dai fronti più diversi, dagli Stati Uniti alla Russia, perché, così com’è, lascia molto a desiderare. Tra i più autorevoli, Paul Krugman, Nobel dell’Economia, ha preso di mira i sostenitori dell’austerità, che starebbero spingendo “l’Europa al disastro». Anche se soltanto un parte dell’Europa versa in condizioni disastrose e un’altra parte, invece, sta benissimo.

Luciano Gallino ha parlato addirittura di una “dittatura europea”, ricordando quanto è stato detto dal presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, in un discorso all’Istituto Europeo di Firenze nel giugno 2010. Barroso parlava di una rivoluzione silenziosa, accettata dagli  Stati membri, che hanno accettato attribuire importanti poteri alle istituzioni europee riguardo alla sorveglianza, e un controllo molto più stretto delle finanze pubbliche. Aggiunge Gallino: <<Sin dal 2010 la Ce e il Consiglio Europeo hanno avviato un piano di trasferimento di poteri dagli Stati membri alle principali istituzioni Ue, che per la sua ampiezza e grado di dettaglio rappresenta una espropriazione inaudita — non prevista nemmeno dai trattati Ue — della sovranità degli Stati stessi. Non si tratta solo di generiche questioni economiche>>.

http://temi.repubblica.it/micromega-online/se-la-ue-diventa-una-dittatura/

Sul tema della giustizia la situazione è ancora più sconcertante, perché mentre l’Italia fa tutto il suo dovere nel perseguire il crimine organizzato, molte altre parti dell’Europa fanno orecchie da mercante. Ne sanno qualcosa magistrati come Franco Roberti e Nicola Gratteri, che pubblicamente si sono molto lamentati della mancanza di collaborazione.

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