La ricostruzione: un apologo per l’Italia

L’apologo è uno strumento di persuasione che si serve di un racconto, di una metafora, di un’immagine, per spiegare un concetto, per favorire una determinata soluzione.

L’Aquila può essere vista come simbolo di una modernità terremotata e disastrata. La ricostruzione può avvenire attraverso la crescita di una società della conoscenza. Perché, da Socrate a Beccaria, la conoscenza e l’istruzione sono il maggiore antidoto contro il crimine.

Intanto, a L’Aquila, nonostante siano stati spesi miliardi, non c’è una ricostruzione vera e propria, mentre molti si chiedono se non sia necessario piuttosto demolire in maniera sistematica. Per potere ricostruire in maniera ragionata.

Intanto all’Aquila si sono succeduti sperperi, scandali, arresti. Nell’ambito di un’azione incisiva della magistratura, il Comune ha deciso di autocommissariarsi, attraverso la nomina a vicesindaco di un magistrato in pensione, con delega alla Trasparenza: Nicola Trifuoggi, già procuratore capo all’Aquila e a Pescara. Per una vicenda di appalti e tangenti (coinvolto assai pesantemente il Comune, per accuse come corruzione, appropriazione indebita, millantato credito, falsità materiale e ideologica), all’inizio del 2014 il sindaco aveva presentato le proprie dimissioni, poi ritirate, ma con la nomina contestuale di un magistrato a nuovo vicesindaco.

Molti hanno visto come un altro commissariamento, nel 2015, la nomina dell’emiliana Paola De Micheli (al posto dell’abruzzese Giovanni Legnini, eletto vicepresidente del CSM), come delegata per la ricostruzione dell’Aquila. La De Micheli dunque a dirigere la ricostruzione da Palazzo Chigi, con il compito di seguire “i profili finanziari delle politiche di coesione interna ed europea e delle politiche finalizzate alla ricostruzione e allo sviluppo della città dell’Aquila e dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, compreso il relativo monitoraggio”.

Il sindaco Cialente ha sottolineato: “abbiamo capito una cosa: che dobbiamo difendere l’immagine di questa città agli occhi del Paese. … Questa classe dirigente aquilana si è scontrata con qualcosa di più grande per chiunque e spesso abbiamo dovuto fare da soli”. Dicono le cronache: “Sull’immagine della città, emersa dalla stampa nelle ultime settimane, Cialente ha puntato gran parte del suo intervento”. Si riferiva al rapporto al vetriolo dell’onorevole Søndergaard sull’utilizzo che è stato fatto all’Aquila dei fondi europei  http://www.laquilablog.it/rapporto-europeo-sulla-ricostruzione-ce-del-marcio-in-danimarca-no-semmai-allaquila-altri-20-anni-almeno-per-ricostruire-il-centro-storico/39045-1104/ e alle critiche devastanti comparse sui giornali più autorevoli e imparziali. Il New York Times aveva additato proprio L’Aquila come un repertorio di errori e un esempio, all’incontrario, di ciò che non si deve fare: “Although L’Aquila may be unlike New York in most crucial ways, its last few years suggest that a disaster doesn’t just destroy homes and take lives. It tests a city’s, and a nation’s, imagination and capacity to change”.

http://www.nytimes.com/2012/12/01/arts/design/in-laquila-italy-lessons-for-rebuilding-from-storm.html?module=Search&mabReward=relbias%3Ar%2C%7B%221%22%3A%22RI%3A11%22%7D

Il sindaco Cialente ha sottolineato “che all’Aquila non c’è alcun magna magna“. Ma, indipendentemente dal punto in questione, c’è certamente all’Aquila un problema di litigation communication, dimostrato anche da frequenti pettegolezzi sulla classe dirigente locale http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11775475/Stefania-Pezzopane–il-compagno-Simone.html

E’ stato detto che perfino le imprese mafiose hanno abbandonato L’Aquila perché «la ricostruzione è ferma» e «tutto si è involuto verso la stasi più completa». Gli appetiti delle cosche si sono diretti altrove, soprattutto a Milano e in Emilia Romagna.  Lo ha dichiarato la Procura nazionale antimafia (Dna) nella Relazione annuale del gennaio 2014, nel capitolo sulle “Infiltrazioni della criminalità organizzata nelle opere di ricostruzione in Abruzzo”, scritte dalla consigliere Olga Capasso, applicata alla procura dell’Aquila proprio per seguire il post terremoto. Ci sarebbe stato un «assalto alla diligenza», in merito agli appalti abruzzesi, ma c’è stata anche una risposta incisiva degli apparati dello Stato, dimostrata dalle ben 27 imprese raggiunte, tra il 2009 e il 2012, da interdittive antimafia. Ci sono state polemiche vivaci anche tra magistrati, in un’area dove le attività in tema di giustizia sono molto seguite e molto rilevanti, come appare da questo segmento http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d9da178c-abb7-4627-9779-b65050ea8249-tgr.html

Insomma, anche in questo caso appare rilevante la competenza in termini di litigation communication. E qualche ricordo del passato non induce all’ottimismo…

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/24/terremoto-irpinia-35-anni-e-50mila-miliardi-dopo-zamberletti-sprechi-e-malaffare-colpa-della-politica-locale/2247028/

alcuni aggiornamenti:

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/tangenti-dagli-spicci-a-30-milioni–la-scalata-di-mancini-e-riga-ai-salesiani/583270-4/

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/tangenti-la-bella-vita-di-riga–due-alloggi-otto-auto-e-tanti-soldi/583156-4/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/31/lo-stato-spende-la-ricostruzione-arranca-laquila-dopo-7-anni-e-12-miliardi-spesi-ancora-migliaia-di-sfollati-lontani-da-casa/2340001/

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/tangenti-puntellamenti-i-10-giorni-di-cialente-dimissionato-dal-governo/594962-268/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/16/mattarella-a-laquila-libera-ricostruzione-a-rilento-mentre-gli-scandali-si-moltiplicano/2222734/

http://parisse-ilcentro.blogautore.repubblica.it/

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/08/28/rai-freccero-indemoniato-contro-tutti-vespa-e-delrio-su-terremoto-che-schifo-renzi-peggio-di-berlusconi/555230/

TUTTI I NUMERI DELLA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA

 

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