La giustizia va comunicata. Ma come?

Sui problemi di comunicazione della giustizia, questa intervista al vicepresidente del CSM, Giovanni Legnini, è un punto fermo http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2014-12-31/sto-pignatone-giustizia-va-comunicata-104558.shtml?uuid=ABc6pLXC

Donatella Stasio dice:

<<Il «protagonismo» dei magistrati sembra una piaga della magistratura, a giudicare dalla frequenza con cui viene evocato e dal risalto mediatico. È un’accusa pesante, che forse andrebbe circostanziata, con nomi e cognomi, per non generalizzare ed evitare che diventi una sorta di anatema preventivo, e al tempo stesso un alibi, quando invece sarebbe importante, persino doveroso, comunicare meglio il proprio lavoro, senza violare doveri di riservatezza o di indagine. Il problema di una comunicazione della giustizia più trasparente, veloce e comprensibile per i cittadini è reale…>>.

Il vicepresidente del CSM risponde:

<<Il rapporto tra giustizia e comunicazione, ovvero la corretta comunicazione delle iniziative e delle decisioni giudiziarie, è cruciale per il recupero di credibilità e il prestigio della funzione giurisdizionale. L’intero Csm condivide la necessità di affrontarlo e di pervenire a una qualche autoregolamentazione per definire modalità comunicative corrette e tempestive. I recenti casi eclatanti di processi di fortissimo impatto mediatico e sull’opinione pubblica – Eternit, Cucchi, L’Aquila, Bussi – ne sono una dimostrazione evidente. Sono stati scritti centinaia di articoli e commenti senza che a tutt’oggi si conoscano le motivazioni delle decisioni. Il che costituisce una patologia nel rapporto tra l’esito dei processi e il diritto/dovere dell’informazione. Detto questo, sul protagonismo condivido che generalizzare è un errore, anche se casi di protagonismo eccessivo si sono verificati e sono deprecabili. I magistrati hanno diritto, al pari di altri cittadini, di esprimere le loro opinioni ma devono osservare il principio di riservatezza sui procedimenti loro assegnati, almeno fino alla decisione definitiva>>.

Donatella Stasio dice:

<<Il Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, anche in una lunga intervista al Sole 24 Ore, ha spiegato i contenuti, anche tecnici, dell’inchiesta mafia-capitale: secondo lei ha peccato di protagonismo, come dice qualcuno?>>

Il vicepresidente del CSM risponde:

<<Ho letto e molto apprezzato l’intervista in cui il Procuratore Pignatone ha fornito corrette informazioni sugli atti del procedimento, che sono ampiamente pubblici, nel senso che sono nella disponibilità delle parti e che voi giornalisti avete potuto leggere per intero. Il Procuratore Pignatone ha fatto una corretta informazione, che è cosa molto diversa dal protagonismo.

Donatella Stasio dice:

<<Il giudice Esposito – presidente del collegio della Cassazione che ha condannato Berlusconi nel processo Mediaset – è stato prosciolto dalla Sezione disciplinare dall’accusa di aver violato il dovere di riserbo. Senza anticipare la motivazione, si può dire che il Csm ha riconosciuto l’esigenza di comunicazione di cui si era fatto carico Esposito per spiegare alla stampa una decisione che stava suscitando letture distorte? >>.

Il vicepresidente del CSM risponde:

<< … non c’è dubbio che Esposito abbia commesso un errore, al di là dell’esito del procedimento, nel quale abbiamo approfondito molto il tema della comunicazione dell’ufficio giudicante dopo la lettura del dispositivo e prima del deposito della motivazione. La Cassazione ha da tempo trovato una modalità di comunicazione interna, rappresentata dalla cosiddetta “informazione provvisoria”, ovvero una motivazione sintetica che anticipa la motivazione. Ecco, un rafforzamento di tale modalità di esternazione delle sentenze potrà evitare, in futuro, il ripetersi di casi come quello di Esposito. Dopodiché abbiamo attentamente ascoltato le registrazioni del colloquio tra Esposito e il giornalista che lo ha intervistato, e con il deposito della sentenza si chiariranno le puntuali ragioni della decisione>>.

IN CONCLUSIONE, LA GIUSTIZIA VA COMUNICATA. MA COME? Si prega di studiare abbiamo scritto in un’altra riga di questo sito!

…. è rilevante la competenza in termini di litigation communication; anche perché giustizia e sicurezza sono al vertice delle preoccupazioni degli italiani.

http://www.lorienconsulting.net/le-preoccupazioni-degli-italiani/

mentre perfino i partiti sono internamente molto divisi in proposito

http://www.ilgiornale.it/news/politica/pd-si-frantuma-sulla-giustizia-nel-partito-ora-guerra-civile-1157741.html

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